Guadagnare salute rendendo più facile una dieta più salubre
1 PROMUOVERE COMPORTAMENTI SALUTARI
1.A Promuovere lʼallattamento al seno
Lʼallattamento esclusivo al seno, come alimentazione normale dei neonati e dei bambini fino ai sei mesi di età dovrebbe essere sostenuto, ampliando le iniziative che già sono in funzione in Italia, come gli Ospedali amici dei bambini. Assicurare il costante controllo del rispetto delle disposizioni legislative relative alla produzione e commercializzazione dei sostituti del latte materno, con particolare attenzione ai contenuti derivanti dal codice OMS
1.B Sostenere la dieta tradizionale
Le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana, elaborate dallʼINRAN, dovrebbero essere aggiornate; la composizione della dieta media dovrebbe essere ulteriormente studiata.
1.C Sorvegliare e monitorare i comportamenti alimentary
La sorveglianza dovrebbe monitorare i comportamenti alimentari
1.D Prevenire i disturbi del comportamento alimentare
- La prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare dovrebbe essere favorita attraverso la sensibilizzazione e formazione specifica rivolta ai medici e ai pediatri di base, agli operatori dei consultori, ai medici ospedalieri, ai ginecologi.
- I professionisti della salute nellʼambito delle cure primarie, dovrebbero fornire counselling e indicazioni su corretti stili di vita, sana alimentazione ed importanza dellʼattività fisica e contribuire anche alla diagnosi precoce dei Disturbi del Comportamento alimentare, spesso nascosto dai pazienti stessi e sconosciuto ai genitori e altri familiari
2 FAVORIRE UNA ALIMENTAZIONE SANA NELLA RISTORAZIONE
2.A Consolidare una cultura alimentare fondata sui principi del vivere sano, del rispetto ambientale, della qualità, della scoperta della propria identità individuale e collettiva.
- Nelle scuole e negli asili la fornitura di cibi dovrebbe essere adeguata sulla base di linee guida per la ristorazione scolastica, con spuntini a base di frutta e vegetali e acqua naturale,latte, yogurt e cereali ampliando lʼopportunità di scelta. Il monitoraggio degli scarti dovrebbe essere effettuato sistematicamente per comprendere quali sono i piatti meno graditi e poter fornire alle ASL utili indicazioni per la composizione dei menù e attivare interventi atti ad invogliare i bambini a consumare tutti gli alimenti programmati (progetti di educazione alimentare)
- Nel mondo del lavoro, nelle mense aziendali, dovrebbe essere resa disponibile una varietà di scelte di cibi compatibile con le Linee Guida per una Sana Alimentazione
- Negli ospedali dovrebbe essere evitata la diffusione di distributori automatici di cibi ad alto contenuto energetico e scarso valore nutrizionale e di fast food.
2.B Favorire il consumo di cibi salubri nella ristorazione collettiva (scuole, ospedali, mense aziendali)
- Nella ristorazione collettiva il settore privato dovrebbe essere incoraggiato ad offrire scelte alimentari compatibili con le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana. Dovrebbe essere favorita una corretta politica di “educazione alimentare” del consumatore, affinché esso sia in grado, al di là del richiamo di offerte “accattivanti”, di operare scelte responsabili e consapevoli.
- Per favorire scelte alimentari corrette dovrebbe essere incoraggiata lʼaggiudicazione delle gare dʼappalto secondo il sistema dellʼofferta economica più vantaggiosa, allo scopo di premiare gli elementi qualitativi e non solo o prevalentemente il fattore prezzo
2.C Sensibilizzare i luoghi di ristoro
- Tavole calde, pizzerie, bar ed altri negozi che producono cibi pronti dovrebbero essere sensibilizzati sullʼimportanza dellʼofferta di soluzioni compatibili al consumo veloce di frutta e verdura e, ove possibile, scoraggiati dal fornire alimenti altamente energetici o porzioni troppo grandi.
3 PROMUOVERE PRODOTTI SANI PER SCELTE SANE
3.A Migliorare la composizione degli alimenti
- I produttori primari, come gli allevatori, e lʼindustria di trasformazione dovrebbero essere incoraggiati, con accordi da raggiungere anche tramite incentivi, a ridurre progressivamente i contenuti di grasso totale, grassi saturi, zucchero e sale aggiunti nei prodotti.
3.B Sviluppare politiche agricole adeguate
- Lʼattuale politica di incentivi alla produzione di zucchero e grassi dovrebbe essere ampliata in favore di un sostegno anche alla produzione e commercializzazione di frutta e verdure. Le tariffe che limitano il commercio di frutta e verdure dovrebbero essere riconsiderate. La produzione locale sostenibile dovrebbe essere incoraggiata.
- Difesa della dieta tradizionale e dei cibi tipici. La dieta tradizionale italiana, ricca di vegetali, dovrebbe essere valorizzata anche per i suoi effetti positivi per la salute. I produttori di alimenti tipici dovrebbero essere incoraggiati a mantenere standard di qualità elevati.
3.C Adeguare le priorità dʼintervento nei Piani Regionali di Sviluppo Rurale
- Adeguamento delle priorità di intervento e degli obiettivi specifici dei Piani Regionali di Sviluppo Rurale, previsti dal Piano Strategico Nazionale elaborato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed approvato dalla Conferenza Stato Regioni il 31 ottobre 2006, alle finalità del piano GUADAGNARE SALUTE, in particolare in riferimento alla sicurezza alimentare nellʼambito delle azioni per il rilancio della competitività delle filiere agro-alimentari, alla valorizzazione delle produzioni tipiche e delle filiere corte che favoriscono il pronto accesso di prodotti alimentari freschi (ortofrutticoli in particolare) sui mercati urbani, agli interventi sulla logistica che possono agevolare la movimentazione dei prodotti agroalimentari particolarmente deperibili, allo sviluppo di attività salutari per la popolazione attraverso la valorizzazione della multifunzionalità delle aziende agricole (fattorie sociali, ecoturismo, agriturismo).
3.D Assicurare la tutela dei prodotti salubri
- Sensibilizzare, attraverso una specifica azione delle amministrazioni statali competenti, i diversi livelli di governo regionale affinché, nella definizione ed implementazione dei Piani Operativi Regionali relativi alle politiche regionali e di coesione, vengano privilegiati quegli interventi e quelle misure in linea con gli obiettivi di GUADAGNARE SALUTE, in particolare con riferimento alla definizione di modelli di produzione e consumo in grado di assicurare la tutela della salute pubblica, alla inclusione sociale, alle reti e collegamenti per la mobilità con particolare riferimento alla filiera agroalimentare , alla attrattività delle città e dei sistemi urbani per lʼurban welfare.
4 PROMUOVERE I CONSUMI SALUTARI
4.A Educare al consumo consapevole
- Dovrebbe essere ulteriormente promossa la corretta informazione al consumatore sulla importanza delle varietà della dieta tradizionale che deve essere ricca di vegetali, anche di agricoltura biologica) e che può contenere altri alimenti del nostro patrimonio agroalimentare, da consumare in maniera consapevole.
4.B Promuovere acquisti responsabili
- Dovrebbe essere favorita la formazione di volontari per la diffusione di gruppi familiari di acquisto responsabile, volti ad ottenere maggiore qualità nutrizionale e risparmio nella spesa, promozione della salute, presa di coscienza ed “empowerment” dei membri.
- Prezzi e fiscalità. Le attuali politiche fiscali e dei prezzi dovrebbero essere sviluppate in modo da assicurare la coerenza con le indicazioni nutrizionali della “piramide alimentare”, strumento di riferimento per il rilancio della dieta mediterranea nel nostro Paese.
4.C Favorire la moltiplicazione di punti vendita di frutta
- Gli enti locali dovrebbero favorire la moltiplicazione dei punti vendita di frutta, nelle zone delle città maggiormente frequentate, come le uscite delle stazioni ferroviarie, della metropolitana o di altri sistemi di trasporto pubblico.
4.D Favorire la distribuzione ed il marketing
- I mercati locali e rionali dovrebbero essere supportati, come pure i negozi che assicurino lʼofferta di differenti tipi di alimenti. La localizzazione dei punti vendita alimentari dovrebbe essere studiata dalle amministrazioni locali, favorendo la diffusione dei prodotti ortofrutticoli freschi negli spazi della grande distribuzione. Dovrebbero essere prese in considerazione attività di promozione che facilitino la scelta di alimenti più sani. La riduzione del prezzo di frutta e verdura, per esempio, potrebbe essere attuata con accordi e sinergie con la grande e la piccola distribuzione, anche attraverso “settimane promozionali di vendita”, collegate al programma.
5 INFORMARE I CONSUMATORI E TUTELARE I MINORI
5.A Facilitare la lettura delle etichette
Le etichette nutrizionali dovrebbero consentire di individuare il contenuto in grassi, zucchero, calorie e sale. Lʼetichetta dovrebbe essere completa, facilmente comprensibile e standardizzata
5.B Monitorare e regolare il ruolo della pubblicità
- Pubblicità degli alimenti. Il volume della promozione pubblicitaria di alimenti e bevande rivolta ai bambini dovrebbe essere monitorato e tendenzialmente ridotto, attraverso lʼautoregolazione dellʼindustria e lʼazione regolatrice.
5.C Regolamentare il mercato di prodotti cosiddetti dimagranti
- Dovrebbe essere garantita la diffusione di informazioni scientificamente corrette sullʼuso e le indicazioni di integratori alimentari e prodotti cosiddetti dimagranti favorendo anche azioni di controllo e interventi normativi sulla pubblicità
5.D Interpretare e decodificare i modelli di efficentismo
- Aiutare le giovani generazioni ad interpretare e decodificare modelli di efficentismo esasperato proposto dai mass media: “essere magri oggi. Bulimia e anoressia”